La Repubblica Democratica del Congo (RDC) tra i più estesi e popolosi fra gli stati africani è grande sette volte l’Italia ed è abitato da circa 80 milioni di persone. Ricco di risorse naturali e minerarie, ma dove la popolazione è tra le più povere del mondo. Il reddito annuo pro capite non supera i 100 dollari con un’aspettativa di vita media che, alla nascita, non supera i 50 anni. Il sistema sanitario pubblico è totalmente abbandonato con strutture fatiscenti, carenza di attrezzature e di farmaci, operatori pochi, demotivati e mal pagati. Le persone sono costrette a pagare le prestazioni rivolgendosi al mercato privato, generalmente di bassa qualità. In questo contesto a 35 Km dal centro di Kinshasa,a Mont Ngafula, la Prof.ssa Laura Perna, Direttrice Emerita dell’Istituto di Pneumologia all’ Università di Siena, al momento della pensione ( 1998) decise di cominciare un nuovo capitolo della sua dando vita alla Fondation Pèdiatrique de Kimbondo “ ( FPK) , oggi riconosciuta come Fondazione Congolese di Diritto, che ha come finalità “ l’accoglienza benevola di bambini malati, abbandonati, orfani, senza mezzi di sostentamento, prendendosene cura apportando loro assistenza medica e socio-culturale.. ..e lo sviluppo medico-sociale degli esseri umani “.Laura Perna è scomparsa nel 2015 e riposa nel cimitero della Pediatria fra i bimbi che tanto ha amato. Il testimone è stato raccolto dal Padre Claritiano Hugo Rios la cui presenza negli anni è stata determinante nella crescita della FPK. Negli anni la FPK ha realizzato varie strutture socio-sanitarie: un Ospedale pediatrico (che rappresenta il cuore della struttura), una scuola materna, un orfanotrofio, una scuola professionale e alloggi di accoglienza per adolescenti.L’Ospedale consta di diversi padiglioni: Medicina Generale, Cardiologia, Tubercolosi Polmonare ed Ossea, Riabilitazione per handicap, Radiologia-Ecografia, Laboratorio Analisi, Servizio Trasfusionale e Neonatologia oltre a servizi vari quali cucine, e lavanderia .La degenza dispone di circa 250 posti e ogni giorno è attivo un ambulatorio “ per esterni “ che effettua circa 80-100 prestazioni ambulatoriali comprensive di visita medica, esami di laboratorio e radiologici con consegna, nel pomeriggio, dei risultati. I casi più gravi vengono ricoverati, mentre agli altri vengono consegnati dei farmaci o una prescrizione medica : le patologie trattate sono rappresentate per lo più da malaria, Aids e Tbc anche se numerose sono le malformazioni cardiache su base post-streptococcia Negli ultimi anni particolarmente rilevante si è fatto il problema degli orfani di guerra, dei bambini ex soldato e degli “ndoki “ ( letteralmente “ da buttare ) i figli maledetti o “ stregoni “ cacciati di casa perché accusati di stregoneria e così è stata creata la Casa dell’Accoglienza per bambini orfani o abbandonati.Il numero complessivo dei bambini accolti è variabile e, al momento,supera i 400.L’associazione “ Un Mondo di Amici “ è una O.N.G./O.N.L.U.S. fondata nel 2005 da un gruppo di medici grossetani con la “ mission” di sostenere la FPK. Negli anni, grazie alle donazioni di privati cittadini, associazioni e aziende, si è impegnata nell’invio di container con materiale sanitario e cibo a lunga conservazione, nell’acquisizione di un Ecografo, di Contaglobuli automatico e di una macchinare produrre ossigeno, nel sostegno logistico ed economico nei confronti di bambini congolesi giunti in Italia per essere sottoposti a intervento chirurgico in vari ospedali ( Gaslini Genova, Ospedale Pediatrico Apuano di Massa, Urologia Pediatrica Padova, Riguarda Milano), nell’invio di personale medico ( pediatri,trasfusionisti e altri), nell’acquisto di pompa solare etc. A fine 2016 ha ricevuto un finanziamento dalla Cooperazione Internazionale della Regione Toscana per un programma di assistenza socio-sanitaria nell’area di Kinta, a circa 150 km dalla capitale Kinshasa nel Platoo de Bateke, dove la FPK ha di recente acquisito un terreno per realizzare un polo agricolo per far fronte alle necessità alimentari e per creare opportunità di sviluppo nella zona, molto isolata, periferica e poverissima, priva di qualsiasi tipo di servizio, compresa ovviamente l’assistenza sanitaria.Oltre alla coltivazione del mais e della manioca, si allevano galline, maiali, capre e mucche.Il progetto, che si concluderà a dicembre del 2017 , ha permesso di acquisire un fuoristrada per gli spostamenti nelle piste della savana e di dotare di acqua corrente ed elettricità, prodotta con impianto fotovoltaico, il piccolo dispensario medico presente.In Congo si vive di niente, si muore in silenzio e con dignità, si lavora nella disperazione di non poter fare di più. Noi viviamo in mondo agiato e sprecone, non costa molto qualche volta ricordarci di chi a meno di noi, di tutti quei bambini con grandi occhi e grandi pance a cui basta un sorriso e una carezza per stare un po’ meglio.