LAURA PERNA UN ANGELO CADUTO IN CONGO

Gli uomini hanno bisogno di credere negli Angeli. Un bisogno antico che i tempi moderni hanno reso ancora più forte. Difficile è incontrarli, anche perché la disattenzione del genere umano porta a guardare altrove e a perdere la capacità di riconoscerli. Per Lei però il discorso è diverso e quella ottantanovenne donna minuta, dai capelli candidi raccolti sulla nuca, con una gamba offesa, dopo una caduta che le ha spezzato il femore,’Angelo’ lo è ogni giorno! Stiamo parlando della dottoressa Laura Perna che dal 1988, dopo aver lasciato la direzione dell’Istituto di Pneumologia all’Università di Siena, è volata in Africa. Prima in Uganda e in Camerum e poi, definitivamente, in Congo dove ha conosciuto Padre Hugo Rios, sacerdote-medico cileno che aveva creato in quel Paese un piccolo dispensario. ‘Mama Cocò’, come affettuosamente oggi la chiamano i suoi bambini congolesi, iniziò ad aiutare Padre Rios ed oggi quell’ambulatorio è divenuto un Ospedale-Orfanotrofio. Oltre ai piccoli ammalati, vengono accolti anche i bambini stregoni, gli ‘ ndoki ‘ ovvero ‘ da buttare ‘, fenomeno questo in forte aumento e legato al propagarsi di sette religiose. Le strade di Kinshasa sono piene di bande di minori, scacciati dalle famiglie. Si tratta di bambini riconosciuti dai santoni come responsabili di quelle cose spiacevoli e dolorose che possono accadere in un gruppo familiare. Da qui, l’abbandono ed il loro allontanamento. Molti di loro peraltro, sono sieropositivi e l’impegno è quello di assicurare a tutti cure sanitarie gratuite. Ebbene a Kimbondo esiste questo ospedale e l’ “Arcangelo Perna ” insieme all’ Angelo Rios, ” insieme a tre medici congolesi e vari specialisti questi però devono da loro essere pagati), unitamente ad un centinaio tra infermieri e addetti ai servizi, a due volontarie italiane e a volontari che durante l’anno si alternano, insieme mandano avanti questa importantissima struttura. L’Ospedale della Professoressa Perna è un rifugio, nessuno viene allontanato e per tutti c’è impegno, aiuto e conforto. Affiancata c’è pure una ‘casa accoglienza’ per bambini abbandonati ai quali viene garantita anche l’istruzione. Il loro numero è variabile tuttavia si aggira sempre intorno alle quattrocento presenze. Naturalmente amici, colleghi italiani, estimatori, danno da tempo una mano alla Professoressa Perna, per portare avanti questa missione. E’ stata creata anche una fattoria,dove oltre alla coltivazione del mais e della palma da olio, e’ sta creata una vasca per la piscicoltura. A valle dell’Ospedale esiste fortunatamente una sorgente d’acqua il cui utilizzo avviene attraverso delle pompe alimentate a gasolio, elemento che costituisce però un aggravio economico per le scarse finanze dell’Ospedale. Per giusto merito ed opportuna informazione, diciamo che L’Ong/Onlus “Un Mondo di Amici”, fondata in Maremma da un gruppo di Medici grossetani, sta dando un importante aiuto all’Ospedale di Kimbondo. Lo fa, grazie anche alla generosità di privati, enti vari, istituzioni e, senza intermediari, facendo si che questi aiuti arrivino in maniera diretta e sicura. Peraltro ogni anno alcuni bambini vengono in Italia per essere sottoposti ad interventi chirurgici, per lo più cardiaci. Molto attive anche la Caritas di Grosseto e Siena. “In Congo si vive di niente, si muore in silenzio e con dignità, si lavora nella disperazione di non poter fare di più. Noi viviamo in un modo agiato e sprecone, non costa molto qualche volta riconciliarci di chi ha meno di noi”. Vogliamo concludere con queste parole espresse da un esponente di questa attiva associazione. L’effetto è quello di sentire un po’ di vergogna, anche per certi sprechi di tante nostre conviviali.