Polo Agricolo di Kinta

La fattoria di Kinta si trova nel Plateau di Bateke è un immenso altopiano (patrimonio dell’Unesco) che si estende tra l’Angola e la RD Congo. La popolazione locale vive arretratezza e povertà estreme. La struttura sociale, isolata da cinque/sei ore di viaggio dalla città, è tradizionale e basata sull’autosufficienza. La sussistenza è garantita da una piccola produzione agricola autonoma, realizzata con tecniche tradizionali e senza l’ausilio di tecnologie appropriate. Il Plateau è attraversato da un’unica strada, via di commercio tra Mbankana, unico centro urbano, e la capitale. Mancano totalmente altre vie di comunicazione ed i villaggi sono di tipo primitivo, estremamente lontani dai centri importanti e sprovvisti di ogni struttura. La quasi totalità degli adulti è analfabeta e pochissimi sono i giovani in grado di leggere e scrivere. L’età media di questa parte della popolazione congolese è di 39 anni; le famiglie sono molto numerose (11 o 12 figli) e la concentrazione di bambini è estremamente elevata. E’ un luogo di drammatica ed estrema marginalità.

L’area acquistata dalla FPK comprende il villaggio di Kinta (che da il nome al territorio) sito a 20 km di sterrato dalla strada di collegamento tra Mbankana e Kinshasa. La messa in produzione di un terreno grande e ricco di potenzialità, che dia cibo e rendita, è una risposta coerente e adeguata per la messa in sicurezza alimentare di una comunità, quella dei bambini malati e orfani della Pediatria, e garanzia di proseguimento dell’opera di assistenza sanitaria gratuita e accoglienza totale. Dal 2010 sono stati realizzati tre progetti consecutivi e tra loro correlati che hanno beneficiato di finanziamenti di privati e di cofinanziamenti pubblici italiani, attraverso i quali si è avviata la coltivazione dei prodotti (manioca, fagioli, palma da olio, mais, patate dolci, alberi da frutta), si sono realizzate le strutture necessarie al ciclo di lavorazione e trasformazione della manioca (vasche, essiccatoi, magazzino, mulino), gli alloggi per il personale e si è dato l’avvio allevamento (bovini, ovini, suini e Tilapie, piccoli pesci d’acqua dolce). La gran parte del terreno del Polo Agricolo di Kinta viene coltivata a manioca (tubero autoctono di cui si mangiano le foglie e si lavora il resto per la produzione della farina) che è un bene di prima necessità in RDCongo e un alimento tradizionale della dieta congolese. Il Polo inoltre vuole rappresentare una prospettiva di inserimento lavorativo e nel tessuto sociale per i giovani (15-18 anni) dell’orfanotrofio che vengono formati nel centro professionale in agro-veterinaria della struttura scolastica di St Claret di Kimbondo e realizzano stage pratici nella fattoria di Kinta. Il Polo Agricolo di Kinta è attraversato da un fiume, il Lumene che , in cui si immette un ruscello chw divide la parte collinare del terreno (destinata al pascolo e all’allevamento, circa 550 ettari) da quella più pianeggiante (destinata alle colture, circa 650 ettari). una delle prossime sfide sarà quella di realizzare un impianto di irrigazione. Questa parte del paese è una savana, soggetta a due stagioni: quella umida e quella secca. Durante la stagione secca la terra diventa sabbia e non produce alcun frutto. Ma l’acqua continua a scorrere nel fiume Lumene. Ovviamente irrigare artificialmente una parte dei campi consentirà la coltivazione fuori stagione e i prodotti coltivati garantiranno il mantenimento di un’alimentazione completa ai bambini della Pediatria anche nei mesi secchi, con un apporto nutrizionale e calorico adeguato che consentirà loro di far fronte all’abbassamento delle temperature e alle malattie insorgenti, ma il dislivello che separa il fiume dal punto più alto della proprietà è di circa 170 mt e questo rende necessario creare un bacino idrico (serbatoio) nel punto più alto del terreno consentirà sia di irrigare i campi già produttivi, con una stima attendibile di triplicarne il racconto, sia di mettere a coltura nuovi appezzamenti di terreno, aumentando la produzione complessiva.