PIU’ IMPEGNO PER ONORARE IL PICCOLO JONAS

GROSSETO- Purtroppo Jonas non ce l’ ha fatta, ma il nostro progetto va avanti. La raccolta dei fondi deve contiuare, anche con più determinazione e più forza». Questa la riflessione dell assessore comunale Marco Barzanti dopo la morte del piccolo Jonas, deceduto nel sonno, per cause naturali,a Kimbondo. Era rientrato in Congo da poco.«Una dell tante v1tt1me dell’ ignoranza di Laura Perna>, come Barzanti lo definisce . Era stato torturato ed evirato perché ritenuto posseduto dal demonio. Ricoverato a Padova,dove era stato sottoposto à un delicato intervento chirurgico, era arrivato a Grosseto per un periodo di convalenscenza. E i grossetani che lo hanno conosciuto si sono accorti che non c’era nessun diavolo in quegli occhi spaventati. Da li era partito l’ impegno di solidarietà di Grosseto. Contributi raccolti da destinare alle cure del bambino e quel calendario del 2007 realizzato dall’assessorato al Turismo per raccogliere le offerte, che si trova in edicola assume adesso, un sapore diverso. Flettere su problemi che superano i confini di un singolo caso e di un singolo Paese. Dobbiamo interrogarci sull’ impegno e sulle scelte che vengono fatte, a li vello nazionale e internazionale.L’assessore si unisce quindi al cordoglio espresso da tutta la città, colpita dall’ improvvisa morte del bambino che dopo quella gara di solidarietà stava proseguendo ormai da qualche settimana senza sosta. Ma e’ importante sapere che i soldi raccolti andranno comunque in soccorso di altre storie di bambini che ne hanno bisogno. «In questi Paesi – conclude Barzanti – si vive tra le barbarie più terribili, fatte di mutilazioni di ogni genere per le donne i bambini. Nella miseria più nera. Gran parte dell’Africa è abbandonata a se stessa, dove non ci sono ricchezze da sfruttare. Ce lo ricorda la morte del piccolo Jonas che l’impegno di tanti volontari e di tante persone generose, non è stato sufficiente a salvare una vita.Ma dobbiamo continuare a impegnarci per cambiare questa società». L’iniziativa di solidarietà non si ferma qui, e i grossetani che volessero offrire il loro contributo possono ancora farlo, non più direttamente per Jonas,ma ancora per quello che la sua storia rappresenta E per tante storie che le somigliano.